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Copertina Maria Antonietta e lo scandalo della collana

lib_ID: 287

Autore/Autor: Craveri Benedetta

Titolo/Title: Maria Antonietta e lo scandalo della collana

Editore/Editor: Adelphi

ISBN: 8845921050

ISBN2:

Anno/Year: 2006

N. Vol.: 1

Data acquisto/Purchase: 28/07/2009

Fuori catalogo/Out of print: No

Pagine/Pages: 92

Ogni rivoluzione ha i suoi prodromi. E l'incredibile affaire du collier, che il 15 agosto 1785 si scatena con l'arresto del cardinale Rohan, non è da meno. Goethe è esaustivo: "Lo scandalo intaccò le fondamenta dello Stato, annientò il rispetto verso la regina e in generale verso le classi elevate".

I protagonisti principali sono tre: la sovrana francese Maria Antonietta, il cardinale di Rohan e la contessa de La Motte. Perno della triangolazione è un costosissimo collier, del valore di poco meno di due milioni di livres, che diventa lo strumento per appagare i desideri e le ambizioni dei tre, primo fra tutti l'illustre porporato.

Il perché è presto detto: dopo alcuni controversi episodi che gli hanno alienato le confidenze e perfino la parola della regina, Rohan è pronto a tutto pur di riacquistare fiducia e gratitudine a corte. Si imbatte così nella seducente contessa de La Motte, frustrata da un'infanzia trascorsa tra l'ignominia per le malefatte del padre e gli stenti per le dissolutezze della madre, ma decisa a riscattare la propria schiatta nobiliare. Profittando della propria malia e dell'incredibile ingenuità del cardinale, riesce a estorcergli laute prebende fino a fargli credere di essere confidente e intermediaria della regina in persona e di conoscerne il desiderio più forte: mettere le mani sul prezioso collier. Per questa ragione gliene dà procura.

Il prelato inizia così a brigare: incontra i gioiellieri, si impegna, firma e consegna – con straordinaria dabbenaggine – la collana alla contessa, che naturalmente la disgrega in più parti e la vende. Ma il difetto del raggiro viene presto fuori: i creditori reclamano le somme e la regina scopre la truffa, chiedendo presto la testa del porporato. Rohan non si piega: piuttosto che fare appello alla clemenza sovrana, decide di sottoporsi al giudizio del parlement parigino (ovvero, il tribunale). Dopo l'arresto, la reclusione in cella e l'isolamento, ne esce scagionato ed estraneo ai fatti, come, del resto, la regina. Ma, come nota Goethe, per la regalità è una clamorosa sconfitta. La diffamazione e il pregiudizio faranno infatti il resto: per quanto estranea alla vicenda, la sovrana resta vittima della calunnia, "cavallo di Troia per espugnare la roccaforte della monarchia" e "utilizzare senza imbarazzo i più vieti luoghi comuni della tradizione misogina giudaico-cristiana". Siamo al 31 maggio del 1786: mancano tre anni esatti alla convocazione degli Stati generali, la rivoluzione è ormai alle porte.

Una cronachetta minuziosa, questa di Craveri, che non può essere licenziata solo come resoconto microstorico d'evasione. Piuttosto, un apologo scritto con la leggerezza narrativa dei celebri delitti di Alexandre Dumas e con la suspense di una moderna spy story.

Filippo Maria Battaglia (L'Indice)