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Copertina Una donna nella Rivoluzione

lib_ID: 342

Autore/Autor: Chaussinand-Nogaret Guy

Titolo/Title: Una donna nella Rivoluzione

Editore/Editor: Mursia

ISBN: 8842502790

ISBN2:

Anno/Year: 1989

N. Vol.: 1

Data acquisto/Purchase: 05/2011

Fuori catalogo/Out of print: No

Pagine/Pages: 320

Madame Roland (1754-1193)

Madame Roland de La Platière, ovvero Jeanne Marie Phlipon, più conosciuta come «Madame Roland», è sulla una di quelle eccezionali creature che sembrano fiorire - solitarie e dai colori delicati - nelle brughiere flflagellata dal vento dei grandi temporali degli sconvolgimenti sociali che mettono in ginocchio un Pause c lo trasformano completamente. Nata. da un modesto mastro incisore, titolare di un piccolo laboratorio. dotata di una intelligenza fuori del comune, di una solida cultura classica e di una ferrea volontà, attraversò come una ninfa egeria il mare in tempesta della Rivoluzione francese rimanendone poi vittima, immolala in nome di quegli stessi ideali che aveva contribuito a diffondere. Ombra grigia del marito, ministro degli Interni nei gabinetto Dumouriez, seppe far gravitare attorno alla sua persona tutti i maggiori esponenti dalla politica e della cultura dell'epoca tanto da essere definita anima del partito dei Girondini, che, tuttavia, dovette al suo indomabile orgoglio, alla sua statura intellettuale che non sapeva piegarsi ai patteggiamenti che il momento imponeva, alcuni dei più esiziali errori che avrebbero portato i Girondini prima ostracismo pubblico poi alla ghigliottina. Sempre serena e affabile anche nei momenti di grande calamità. corse incontro alla sua tragica sorte senza il minimo tentennamento, trascinando nella disperazione c inducendo al suicidio per la perdita di lei l'anziano marito (di vent'anni più vecchio) e il giovane, platonico Abbagliati dal suo fascino accorsero anche uomini come Danton e Robespierre, che tuttavia ella respinse, l’uno perché troppo rozzo, l'altro per il suo fanatismo. Scrittrice di talento, attraverso la sua copiosa corrispondenza, le memorie e gli ultimi pensieri annotati in carcere. ci ha lasciato non solo un ritratto della società del tempo, non solo il quadro del purismo girondino, ma anche il ritratto di sé, senza infingimenti: un'analisi razionale, quasi spietata del proprio operato e dei propri errori. Il suo stile a volte tacitiamo, il suo autocontrollo, il carisma di cui godette, lasciano tuttavia trapelare un animo pieno d'umanità e di tenerezze non solo nei confronti del marito o del platonico amante, ma anche e soprattutto nei riguardi della figlia: e l'ultimo scritto che di lei ci è pervenuto - l'addio alla sua creatura - è considerato un capolavoro di stile e di lucida disperazione.